Al via la nuova edizione del Festival delle Ville Vesuviane

Al via la nuova edizione del Festival delle Ville Vesuviane

Presentata la nuova edizione del Festival delle Ville Vesuviane. La storica kermesse riaprirà i battenti il prossimo settembre, con un La vita è sogno, una delle quattro prime assolute, in programma il 2 e il 3 a Villa Campolieto, e proseguirà con grandi eventi e prime nazionali. “Vogliamo comunicare la bellezza delle nostre strutture e del nostro territorio ad un pubblico sempre più vasto e variegato che viene da ogni parte d’Italia per assistere a spettacoli che spaziano dalla teatro, alla musica e alla danza”, dichiara Gianluca Del Mastro, Presidente della fondazione Ville Vesuviane. Il Festival, giunto alla sua trentatreesima edizione, prosegue anche quest’anno nel tema di Progetto 700, inaugurato un anno fa grazie alla direzione artistica di Luca de Fusco, e già presente nella programmazione degli anni ’80. A dirigere quest’anno il ciclo di eventi, Giuseppe Dipasquale, regista e commediografo italiano e già direttore artistico del Must Musco Teatro di Catania e del teatro Stabile di Catania, attualmente Direttore artistico del BarbablùFest, Morgantina. Oltre al già citato La vita è sogno, per la regia dello stesso Dipasquale, con Mariano Rigillo, le altre tre grandi prime nazionali sono di Raffaele Converso “L’Opera da marciapiede tra Kurt Viviani e Raffaele Weill” con elaborazioni ed orchestrazioni di Roberto De Simone; “Così è (se vi pare)” di Luigi Pirandello con Eros Pagni e regia di Luca De Fusco; “Caro Pier Paolo” di Dacia Maraini con Anna Teresa Rossini. Il progetto è stato reso possibile anche grazie al contributo di Regione Campania e del Ministero per la Cultura.

Fonte Comete.info

13.-ANTONIO-PETITO

13 luglio 2025 |  VILLA CAMPOLIETO | ERCOLANO ORE 19:30

TEATRO

NELLE STANZE DEL DUCA DI SANGRO

infinito petito

Tre surice dint' a no mastrillo

di ANTONIO PETITO
con Rosario D'Angelo, Diego Consiglio, Maria Teresa Iannone, Vincenzo Bove, Vincenzo Vecchione
adattamento e regia Riccardo Citro

Pulcinella è molto più di una maschera: è il residuo attivo di una memoria teatrale che non ha mai smesso di vivere. È uno strumento vivo e presente, capace di guidare l’attore e di imprimere una forma precisa alla scena. Ogni volta che si mette in scena una “pulcinellata”, la sfida è sempre la stessa: far esplodere la sua potenza comica, rinnovare la sua vocazione parodica, attualizzarne la forza. Pulcinella non ha bisogno di resurrezioni nostalgiche: è vivo ogni volta che lo si lascia agire. “Tre surice dint’a no mastrillo” di Antonio Petito, è una piccola macchina perfetta: una partitura fatta di parole essenziali, gesti rapidi, e soprattutto spazi per il gioco attorale. Nella sua apparente leggerezza, il copione nasconde un meccanismo teatrale millimetrico, che regge il tempo e lo sguardo contemporaneo. Petito non spiega né giustifica: presenta tipi umani, desideri ossessivi, corteggiamenti grotteschi. Pulcinella, degradazione farsesca dell’innamorato romantico, è coinvolto in una corsa assurda e violenta verso un oggetto del desiderio tanto erotico quanto irreale: la figlia della tavernara. In questa versione, la farsa diventa specchio amaro del nostro presente. L’amore si trasforma in consumo, l’oggetto desiderato è un bene da conquistare e bruciare. I tre pretendenti sono tre maschere della pulsione cieca, incapaci di reale relazione, immersi in un automatismo che è, oggi, lo specchio della nostra bulimia affettiva e sessuale. La scena si fa così essenziale, quasi crudele, per lasciar emergere un riso secco, violento, quasi animalesco

SPETTACOLO TEATRALE E SPETTACOLO DI DANZA
INTERO: € 10,00
RIDOTTO UNDER 25 E OVER 65: € 7,00
Biglietteria fisica la sera dello spettacolo dalle ore 18:00