Premio LA GINESTRA 2021 assegnato al prof. SERGIO GIVONE

Premio LA GINESTRA 2021 assegnato al prof. SERGIO GIVONE

Sarà la monumentale Villa Campolieto di Ercolano (NA) a ospitare DOMENICA 5 DICEMBRE 2021 alle ore 11.00 la quattordicesima edizione del Premio La Ginestra: il Premio internazionale leopardiano celebra da sempre il poeta recanatese e i luoghi campani da lui più amati. Il Premio La Ginestra – edizione 2021 sarà assegnato a SERGIO GIVONE, professore emerito di Estetica all’Università di Firenze: i suoi studi costituiscono un momento essenziale della riflessione intorno al nichilismo e al carattere tragico del pensiero moderno.   Condotta dalla giornalista Donatella Trotta, storica firma delle pagine culturali del quotidiano Il Mattino, la cerimonia del Premio La Ginestra 2021 vedrà la partecipazione dei professori Arturo de Vivo, Paola Villani, Matteo Palumbo e Andrea Mazzucchi, nonché di Fabiana Cacciapuoti (presidente del Centro Mondiale della Poesia “Giacomo Leopardi”) e del professor Fabio Corvatta, presidente del Centro Nazionale di Studi Leopardiani di Recanati, città natale del poeta marchigiano.La giornata di premiazione sarà arricchita da letture a cura dell’attore e regista Massimiliano Foà e da live-set musicali a cura dell’ensemble MisSara & Fedele: quest’ultimo, costituito  dalla cantante Sara Musella e dal chitarrista Fabrizio Fedele sarà affiancato dal chitarrista Lello Natale e proporrà – in chiave completamente acustica – i brani del disco “Tra Milioni di Suoni” – pubblicato dalla 80055 Records – e alcune riletture d’autore di canzoni come “Calling You” di Jevetta Steele e “Imagine” di John Lennon.

Protagonista-chiave della giornata sarà, naturalmente, Sergio Givone: i suoi saggi scandiscono un processo conoscitivo unitario, che va da Dostoevskij e la filosofia del 1986 a Disincanto del mondo e pensiero tragico del 1988 fino a Luce d’addio. Dialoghi dell’amore ferito del 2016. Tra questi estremi cronologici, intrecciati con la scrittura di tre romanzi, si collocano La storia del nulla del 1995, Il bibliotecario di Leibniz. Filosofia e romanzo del 2005 e la Metafisica della peste del 2012.

Il premio “La Ginestra” assegnato a Sergio Givone vuole testimoniare il vigore speculativo delle sue ricerche e la fecondità della prospettiva, “celestiale e infera”, con cui egli interpreta l’avventura umana e poetica di Giacomo Leopardi.

Nel corso degli anni, il Premio La Ginestra è stato assegnato a studiosi come Aldo Masullo, Gilberto Lonardi, Luigi Blasucci, Antonio Prete, Lucio Felici, al filosofo Massimo Cacciari e al regista Mario Martone. Nel corso dell’ultima edizione – tenutasi nel 2019 – il Premio internazionale leopardiano è stato assegnato al cantautore Roberto Vecchioni, che proprio in quell’anno celebrò il duecentesimo anniversario de “L’Infinito” del Leopardi pubblicando un disco dal titolo omonimo.

Fonte lostrillo.it

13 luglio 2025 |  VILLA CAMPOLIETO ORE 19:30

TEATRO

infinito petito

Tre surice dint'a no mastrillo


di ANTONIO PETITO

con Vittorio Passaro, Rosario D'Angelo, Maria Teresa Iannone, Vincenzo Bove, Vincenzo Vecchione adattamento e regia Riccardo Citro

NELLE STANZE DEL DUCA DI SANGRO

Pulcinella è molto più di una maschera: è il residuo attivo di una memoria teatrale che non ha mai smesso di vivere. È uno strumento vivo e presente, capace di guidare l’attore e di imprimere una forma precisa alla scena. Ogni volta che si mette in scena una “pulcinellata”, la sfida è sempre la stessa: far esplodere la sua potenza comica, rinnovare la sua vocazione parodica, attualizzarne la forza. Pulcinella non ha bisogno di resurrezioni nostalgiche: è vivo ogni volta che lo si lascia agire. “Tre surice dint’a no mastrillo” di Antonio Petito, è una piccola macchina perfetta: una partitura fatta di parole essenziali, gesti rapidi, e soprattutto spazi per il gioco attorale. Nella sua apparente leggerezza, il copione nasconde un meccanismo teatrale millimetrico, che regge il tempo e lo sguardo contemporaneo. Petito non spiega né giustifica: presenta tipi umani, desideri ossessivi, corteggiamenti grotteschi. Pulcinella, degradazione farsesca dell’innamorato romantico, è coinvolto in una corsa assurda e violenta verso un oggetto del desiderio tanto erotico quanto irreale: la figlia della tavernara. In questa versione, la farsa diventa specchio amaro del nostro presente. L’amore si trasforma in consumo, l’oggetto desiderato è un bene da conquistare e bruciare. I tre pretendenti sono tre maschere della pulsione cieca, incapaci di reale relazione, immersi in un automatismo che è, oggi, lo specchio della nostra bulimia affettiva e sessuale. La scena si fa così essenziale, quasi crudele, per lasciar emergere un riso secco, violento, quasi animalesco

SPETTACOLO TEATRALE E SPETTACOLO DI DANZA
INTERO: € 10,00
RIDOTTO UNDER 25 E OVER 65: € 7,00
Biglietteria fisica la sera dello spettacolo dalle ore 18:00