Ercolano, l’arte contemporanea torna protagonista con “così fan tutti”

Ercolano, l’arte contemporanea torna protagonista con “così fan tutti”

Si tratta di un’iniziativa dal grande rilievo artistico e culturale quella presentata da Ernesto Esposito ad Ercolano (Na) in Villa Campolieto. L’artista partenopeo ha infatti deciso di puntare proprio su questa forma d’arte per ripartire dopo le restrizioni dettate dal Covid19. Lo fa in grande spolvero con spettacolari capolavori presentati nella mostra “così fan tutti”. Quale miglior location per l’iniziativa della rinnovata Villa Campolieto, di proprietà dell’Ente Ville Vesuviane.

Il presidente Gianluca del Mastro ha così spiegato: “La Fondazione riapre i propri spazi tornando alle sue origini. Uno degli obiettivi primari è quello di valorizzare la “grande bellezza” delle Ville, di rendere le strutture contenitori e catalizzatori di eventi e mostre, momenti di riflessione collettiva, in cui la cultura si fa suono, parola, immagine”. Il responsabile conservazione e valorizzazione della Fondazione Lucia Anna Ioveno ha poi sottolineato :”Lasciandoci condurre dal genius loci, abbiamo pensato alle opere che potessero interagire con l’architettura, esaltarla e esserne esaltate”

La mostra che raccoglie le collezioni di Ernesto Esposito si aprirà con “We The People” di Dan Vo, artista che ha scomposta la statua della libertà dialogante con quelle di Mercurio e Minerva esposte negli affreschi della sala. Fanno da cornice le note della soave melodia “I will always love you” dell’artista Withney Houston, video-proiettata in sala. Vi è inoltre l’arazzo del giovane artista brasiliano Alexander Maxwell dove le il contesto della favela interagisce con gli arredi dell’Ottocento. Sarà una mostra tutta da scoprire: ancora una volta Ercolano con le sue splendide bellezze culturali diventa patria di cultura e fiore all’occhiello di una Campania pronta a ripartire dall’arte.

Giovanni Gravoso

Fonte Napoli News 24

13 luglio 2025 |  VILLA CAMPOLIETO | ERCOLANO ORE 19:30

TEATRO

infinito petito

Tre surice dint'a no mastrillo


di ANTONIO PETITO

con Rosario D'Angelo, Diego Consiglio, Maria Teresa Iannone, Vincenzo Bove, Vincenzo Vecchione adattamento e regia Riccardo Citro

NELLE STANZE DEL DUCA DI SANGRO

Pulcinella è molto più di una maschera: è il residuo attivo di una memoria teatrale che non ha mai smesso di vivere. È uno strumento vivo e presente, capace di guidare l’attore e di imprimere una forma precisa alla scena. Ogni volta che si mette in scena una “pulcinellata”, la sfida è sempre la stessa: far esplodere la sua potenza comica, rinnovare la sua vocazione parodica, attualizzarne la forza. Pulcinella non ha bisogno di resurrezioni nostalgiche: è vivo ogni volta che lo si lascia agire. “Tre surice dint’a no mastrillo” di Antonio Petito, è una piccola macchina perfetta: una partitura fatta di parole essenziali, gesti rapidi, e soprattutto spazi per il gioco attorale. Nella sua apparente leggerezza, il copione nasconde un meccanismo teatrale millimetrico, che regge il tempo e lo sguardo contemporaneo. Petito non spiega né giustifica: presenta tipi umani, desideri ossessivi, corteggiamenti grotteschi. Pulcinella, degradazione farsesca dell’innamorato romantico, è coinvolto in una corsa assurda e violenta verso un oggetto del desiderio tanto erotico quanto irreale: la figlia della tavernara. In questa versione, la farsa diventa specchio amaro del nostro presente. L’amore si trasforma in consumo, l’oggetto desiderato è un bene da conquistare e bruciare. I tre pretendenti sono tre maschere della pulsione cieca, incapaci di reale relazione, immersi in un automatismo che è, oggi, lo specchio della nostra bulimia affettiva e sessuale. La scena si fa così essenziale, quasi crudele, per lasciar emergere un riso secco, violento, quasi animalesco

SPETTACOLO TEATRALE E SPETTACOLO DI DANZA
INTERO: € 10,00
RIDOTTO UNDER 25 E OVER 65: € 7,00
Biglietteria fisica la sera dello spettacolo dalle ore 18:00