Teatro: Gabriele Lavia, recital a festival Ville Vesuviane

Teatro: Gabriele Lavia, recital a festival Ville Vesuviane

(ANSA) – NAPOLI, 21 SET – Sarà Gabriele Lavia, con ‘Lavia dice Leopardi’ e ‘Le Favole di Oscar Wilde’ oggi e domani (ore 21), a chiudere gli appuntamenti di teatro del Festival delle Ville Vesuviane a Ercolano (Napoli), un cartellone di teatro, danza, musica e poesia fino al 25 settembre con eventi anche a Villa Delle Ginestre a Torre del Greco.

Il Festival, giunto alla sua trentaduesima edizione, è promosso dalla Fondazione Ente Ville Vesuviane, presidente Gianluca Del Mastro e direttore generale Roberto Chianese, con il sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Campania attraverso Scabec.

Quest’anno è tornato a dirigere il festival Luca De Fusco, il suo fondatore, ripristinando la formula che ha caratterizzato le prime edizioni: titolo scelto infatti Festival Ville Vesuviane “Progetto Settecento”. Lavia dice Leopardi perché non legge né interpreta, ma riversa sul pubblico, in un modo assolutamente personale nella forma e nella sostanza, le più intense liriche leopardiane. “Le poesie di Leopardi sono talmente belle e profonde che basta pronunciarne il suono, non ci vuole altro” nota l’attore.

Gabriele Lavia affronta poi per la prima volta le favole di Oscar Wilde, e ricerca in questi testi il pretesto per abbandonarci all’ascolto di storie fantastiche, che alludono alle contraddizioni di una moralità che condiziona spesso la vita. All’apice della notorietà infatti lo scrittore inglese scrisse alcune fiabe per i figli Cyril e Vyvyan, allora bambini: sono storie malinconiche, popolate da personaggi memorabili. (ANSA).

Fonte Ansa.it

13.-ANTONIO-PETITO

13 luglio 2025 |  VILLA CAMPOLIETO | ERCOLANO ORE 19:30

TEATRO

NELLE STANZE DEL DUCA DI SANGRO

infinito petito

Tre surice dint' a no mastrillo

di ANTONIO PETITO
con Rosario D'Angelo, Diego Consiglio, Maria Teresa Iannone, Vincenzo Bove, Vincenzo Vecchione
adattamento e regia Riccardo Citro

Pulcinella è molto più di una maschera: è il residuo attivo di una memoria teatrale che non ha mai smesso di vivere. È uno strumento vivo e presente, capace di guidare l’attore e di imprimere una forma precisa alla scena. Ogni volta che si mette in scena una “pulcinellata”, la sfida è sempre la stessa: far esplodere la sua potenza comica, rinnovare la sua vocazione parodica, attualizzarne la forza. Pulcinella non ha bisogno di resurrezioni nostalgiche: è vivo ogni volta che lo si lascia agire. “Tre surice dint’a no mastrillo” di Antonio Petito, è una piccola macchina perfetta: una partitura fatta di parole essenziali, gesti rapidi, e soprattutto spazi per il gioco attorale. Nella sua apparente leggerezza, il copione nasconde un meccanismo teatrale millimetrico, che regge il tempo e lo sguardo contemporaneo. Petito non spiega né giustifica: presenta tipi umani, desideri ossessivi, corteggiamenti grotteschi. Pulcinella, degradazione farsesca dell’innamorato romantico, è coinvolto in una corsa assurda e violenta verso un oggetto del desiderio tanto erotico quanto irreale: la figlia della tavernara. In questa versione, la farsa diventa specchio amaro del nostro presente. L’amore si trasforma in consumo, l’oggetto desiderato è un bene da conquistare e bruciare. I tre pretendenti sono tre maschere della pulsione cieca, incapaci di reale relazione, immersi in un automatismo che è, oggi, lo specchio della nostra bulimia affettiva e sessuale. La scena si fa così essenziale, quasi crudele, per lasciar emergere un riso secco, violento, quasi animalesco

SPETTACOLO TEATRALE E SPETTACOLO DI DANZA
INTERO: € 10,00
RIDOTTO UNDER 25 E OVER 65: € 7,00
Biglietteria fisica la sera dello spettacolo dalle ore 18:00