Gabriele Lavia al Festival delle Ville Vesuviane Il 22 e il 23 settembre a Villa Campolieto

Gabriele Lavia al Festival delle Ville Vesuviane Il 22 e il 23 settembre a Villa Campolieto

Teatro, danza, musica e poesia: prosegue con successo il Festival delle Ville Vesuviane che sarà in programma fino al 25 settembre nelle splendide sedi di Villa Campolieto, a Ercolano, e Villa Delle Ginestre a Torre del Greco.

Il Festival, giunto alla sua trentaduesima edizione, è promosso dalla Fondazione Ente Ville Vesuviane, nelle persone del presidente Gianluca Del Mastro e del direttore generale Roberto Chianese, con il sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Campania attraverso Scabec. Quest’anno torna a dirigerlo Luca De Fusco, il suo fondatore, ripristinando la formula che ha caratterizzato le prime edizioni: Il Festival Ville Vesuviane “Progetto Settecento”.

A chiudere gli appuntamenti di teatro Lavia dice Leopardi e Le Favole di Oscar Wilde con Gabriele Lavia.

Villa Campolieto
Martedì 21 settembre ore 21.00
“Lavia dice Leopardi” con Gabriele Lavia
Lavia dice Leopardi
Recital con Gabriele Lavia
Lavia «dice Leopardi»: dice, perché non legge né interpreta, ma riversa sul pubblico, in un modo assolutamente personale nella forma e nella sostanza, ritrovare un equilibrio che lo portò a stemperare di nuovo nella dolcezza dell’intuizione poetica il disincanto e l’amarezza delle Operette morali. L’attore e regista milanese vuole rendere omaggio al poeta, al suo soggiorno pisano, a quella sua nuova voglia di sondare la parola e il suono in un momento della sua esistenza che si tramutò in esaltante creatività artistica. “Le poesie di Leopardi sono talmente belle e profonde che basta pronunciarne il suono, non ci vuole altro. Da ragazzo volli impararle a memoria, per averle sempre con me. Da quel momento non ho mai smesso di dirle. Per me dire Leopardi a una platea significa vivere una straordinaria ed estenuante esperienza. Anche se per tutto il tempo dello spettacolo rimango praticamente immobile, ripercorrere quei versi e quel pensiero equivale per me a fare una maratona restando fermo sul posto”.

Villa Campolieto
Mercoledì 22 settembre, ore 21.00
“Le Favole di Oscar Wilde” con Gabriele Lavia

LE FAVOLE DI OSCAR WILDE
Con Gabriele Lavia

Gabriele Lavia affronta per la prima volta le favole di Oscar Wilde, una lettura come solo un grande maestro del teatro può presentare a un pubblico che è rimasto lontano dalle sale teatrali forse troppo tempo. La grande voglia di teatro e di partecipazione riporta l’attenzione degli spettatori all’attenzione al presente, attraverso la genialità di Wilde. Lavia sapientemente ricerca in questi testi il pretesto per abbandonarci all’ascolto di storie fantastiche, che alludono alle contraddizioni di una moralità che condiziona spesso la nostra vita. All’apice della notorietà lo scrittore inglese scrive alcune fiabe per i figli Cyril e Vyvyan, allora bambini: sono storie malinconiche, popolate da personaggi memorabili. Principi ingenui, regine in incognito, giganti insicuri, usignoli generosi, fattucchiere piacenti, razzi vanitosi e nani da circo: l’intento era quello di divertire e, soprattutto, educarli a una vita giusta e felice i due bimbi. Tra le righe, la difficoltà di mantenere una doppia vita, tra un matrimonio di facciata e l’omosessualità difficilmente occultabile. teatrostabiletorino.it Il grande interprete e regista ha scelto per questa serata Il Principe Felice e Il razzo eccezionale. La statua del Principe Felice e la piccola rondine, non sono che due varianti del carattere di Wilde: mondano e godereccio l’una, malinconico e compassionevole l’altro. Attraverso una critica alla società vittoriana inglese lo scrittore mette alla gogna politici, intellettuali cattedratici, una famiglia borghese. Wilde esalta i bambini che nella loro ingenuità vivono di sogni e se la prende con chi, da intellettuale scettico e razionalista, ridimensiona le loro fantasie. Il razzo eccezionale è una novella sarcastica, una divertente satira dell’ipocrisia borghese: protagonista del racconto infatti è un razzo egocentrico ed arrogante. Autoproclamatosi protagonista di uno spettacolo pirotecnico organizzato dal re, constaterà a proprie spese quanto sia poco saggio trattare gli altri in maniera irrispettosa e come l’arroganza, alla fine, non paghi.

 

Fonte Napolinews24