Linkazzato – Dal 4 al 25 settembre va in scena il Festival delle Ville Vesuviane

Linkazzato – Dal 4 al 25 settembre va in scena il Festival delle Ville Vesuviane

Nella mattinata di oggi, 23 giugno 2021, al teatro Sannazaro di Napoli è stato presentato il Festival Delle Ville Vesuviane che andrà in scena dal 4 al 25 settembre.

Servizio a cura di Fabio Andreozzi
Teatro, danza, musica e poesia saranno le protagoniste del Festival che si terrà nelle splendide cornici di Villa Campolieto ad Ercolano e Villa delle Ginestre a Torre Del Greco.

Il Festival, giunto alla sua trentaduesima edizione, è promosso dalla Fondazione Ente Ville Vesuviane, presieduta da Gianluca Del Mastro, con il sostegno della Regione Campania attraverso Scabec. Quest’anno torna a dirigerlo Luca De Fusco, il suo fondatore, ripristinando la formula che ha caratterizzato le prime edizioni: Il Festival Ville Vesuviane “Progetto Settecento”.

“Torno a dirigere il Festival delle Ville Vesuviane – Progetto Settecento – dichiara Luca De Fusco – con grande gioia e orgoglio e lo faccio dedicando questa edizione a un grande critico musicale, musicologo e scrittore, nonché amico, Paolo Isotta, scomparso qualche mese fa. Dalla metà degli anni ’80, per circa dieci anni, il Festival delle Ville Vesuviane ha inteso valorizzare il patrimonio architettonico delle ville attraverso un teatro scritto o ambientato nel ‘700, in modo quindi armonico rispetto alle dimore settecentesche che caratterizzano la zona. La manifestazione poi ha preso strade diverse, ma è mio intento recuperare sempre di più “il senso del passato” e nelle prossime edizioni tornare ad un contenuto tematico. Quest’anno l’edizione è dedicata a Paolo Isotta. Per questo inauguriamo con Enrico IV di Luigi Pirandello, uno dei suoi autori preferiti, protagonista Eros Pagni, attore da lui amatissimo e la mia regia. In un programma dedicato a Paolo Isotta non può mancare la musica e così sono previste quattro conferenze-concerto ideate da me e Gennaro Carillo. Infine il 7 settembre i Premi Le Maschere del Teatro, in diretta differita su Raiuno, per la prima volta dalla magica Villa Campolieto.”

“Il ritorno di Luca De Fusco nella grande famiglia della Fondazione Ente Ville Vesuviane segna il desiderio che abbiamo di ripartire attraverso la forza e la vitalità dirompente del teatro. La forma d’arte in cui la parola e le idee vengono direttamente veicolate al pubblico, in cui si crea un filo tra attori e spettatori rappresenta al meglio la necessità che abbiamo di comunicare e di riprendere ogni aspetto della vita di relazione. Nel cinquantesimo anniversario della Fondazione, il ritorno del teatro e, in particolare, del teatro del ‘700, celebra la bellezza delle Ville e ne ripropone l’austera imperturbabilità nella splendida cornice del Miglio d’Oro. Ringrazio soprattutto la Regione Campania, ma anche il MIC che hanno saputo farsi interpreti di questa esigenza, realizzando il desiderio di tutto il pubblico della Fondazione.” queste le parole di Gianluca Del Mastro, Presidente Fondazione Ente Ville Vesuviane.

Fonte linkazzato.it

13.-ANTONIO-PETITO

13 luglio 2025 |  VILLA CAMPOLIETO | ERCOLANO ORE 19:30

TEATRO

NELLE STANZE DEL DUCA DI SANGRO

infinito petito

Tre surice dint'a no mastrillo

di ANTONIO PETITO
con Rosario D'Angelo, Diego Consiglio, Maria Teresa Iannone, Vincenzo Bove, Vincenzo Vecchione
adattamento e regia Riccardo Citro

Pulcinella è molto più di una maschera: è il residuo attivo di una memoria teatrale che non ha mai smesso di vivere. È uno strumento vivo e presente, capace di guidare l’attore e di imprimere una forma precisa alla scena. Ogni volta che si mette in scena una “pulcinellata”, la sfida è sempre la stessa: far esplodere la sua potenza comica, rinnovare la sua vocazione parodica, attualizzarne la forza. Pulcinella non ha bisogno di resurrezioni nostalgiche: è vivo ogni volta che lo si lascia agire. “Tre surice dint’a no mastrillo” di Antonio Petito, è una piccola macchina perfetta: una partitura fatta di parole essenziali, gesti rapidi, e soprattutto spazi per il gioco attorale. Nella sua apparente leggerezza, il copione nasconde un meccanismo teatrale millimetrico, che regge il tempo e lo sguardo contemporaneo. Petito non spiega né giustifica: presenta tipi umani, desideri ossessivi, corteggiamenti grotteschi. Pulcinella, degradazione farsesca dell’innamorato romantico, è coinvolto in una corsa assurda e violenta verso un oggetto del desiderio tanto erotico quanto irreale: la figlia della tavernara. In questa versione, la farsa diventa specchio amaro del nostro presente. L’amore si trasforma in consumo, l’oggetto desiderato è un bene da conquistare e bruciare. I tre pretendenti sono tre maschere della pulsione cieca, incapaci di reale relazione, immersi in un automatismo che è, oggi, lo specchio della nostra bulimia affettiva e sessuale. La scena si fa così essenziale, quasi crudele, per lasciar emergere un riso secco, violento, quasi animalesco

SPETTACOLO TEATRALE E SPETTACOLO DI DANZA
INTERO: € 10,00
RIDOTTO UNDER 25 E OVER 65: € 7,00
Biglietteria fisica la sera dello spettacolo dalle ore 18:00