point

06

The staircase

The piperno staircase that connects the lower vestibule to the main floor of the Villa is the most successful intuition and innovation brought by Luigi Vanvitelli to the country casino, originally designed by Gioffredo for Luzio Di Sangro. The result was such a triumph of well-balanced elegance, that even Vanvitelli himself admitted that not even royal construction sites could have reached such levels of brightness. The entire lower vestibular area was expanded in order to reach better perspective and symmetrical balance, an aspect that needed to be reviewed after the alterations made to the original project, but above all the basin on the ground floor was included in the architectural configuration, to enhance natural brightness and light paths. Walking up the staircase, it is possible to see that the large windows have been enlarged and set back. In line with Vanvitelli’s typical feel for scenographic element, two fake windows, realized in the trompe l’oeil technique, are placed next to the real windows, to give perception of increased volume, together with streamers, garlands and shells to decorate the scene.

You are here

More about

  • Feature Item 1

    Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipisi cing elit, sed do eiusmod tempor incididunt ut abore et dolore magna

  • Feature Item 2

    Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipisi cing elit, sed do eiusmod tempor incididunt ut abore et dolore magna

  • Feature Item 3

    Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipisi cing elit, sed do eiusmod tempor incididunt ut abore et dolore magna

Panoramic View

[wpvr id="9989"]
13.-ANTONIO-PETITO

13 luglio 2025 |  VILLA CAMPOLIETO | ERCOLANO ORE 19:30

TEATRO

NELLE STANZE DEL DUCA DI SANGRO

infinito petito

Tre surice dint' a no mastrillo

di ANTONIO PETITO
con Rosario D'Angelo, Diego Consiglio, Maria Teresa Iannone, Vincenzo Bove, Vincenzo Vecchione
adattamento e regia Riccardo Citro

Pulcinella è molto più di una maschera: è il residuo attivo di una memoria teatrale che non ha mai smesso di vivere. È uno strumento vivo e presente, capace di guidare l’attore e di imprimere una forma precisa alla scena. Ogni volta che si mette in scena una “pulcinellata”, la sfida è sempre la stessa: far esplodere la sua potenza comica, rinnovare la sua vocazione parodica, attualizzarne la forza. Pulcinella non ha bisogno di resurrezioni nostalgiche: è vivo ogni volta che lo si lascia agire. “Tre surice dint’a no mastrillo” di Antonio Petito, è una piccola macchina perfetta: una partitura fatta di parole essenziali, gesti rapidi, e soprattutto spazi per il gioco attorale. Nella sua apparente leggerezza, il copione nasconde un meccanismo teatrale millimetrico, che regge il tempo e lo sguardo contemporaneo. Petito non spiega né giustifica: presenta tipi umani, desideri ossessivi, corteggiamenti grotteschi. Pulcinella, degradazione farsesca dell’innamorato romantico, è coinvolto in una corsa assurda e violenta verso un oggetto del desiderio tanto erotico quanto irreale: la figlia della tavernara. In questa versione, la farsa diventa specchio amaro del nostro presente. L’amore si trasforma in consumo, l’oggetto desiderato è un bene da conquistare e bruciare. I tre pretendenti sono tre maschere della pulsione cieca, incapaci di reale relazione, immersi in un automatismo che è, oggi, lo specchio della nostra bulimia affettiva e sessuale. La scena si fa così essenziale, quasi crudele, per lasciar emergere un riso secco, violento, quasi animalesco

SPETTACOLO TEATRALE E SPETTACOLO DI DANZA
INTERO: € 10,00
RIDOTTO UNDER 25 E OVER 65: € 7,00
Biglietteria fisica la sera dello spettacolo dalle ore 18:00