Torna il Festival delle Ville Vesuviane: si apre il 2 settembre con la prima di “La vita è un sogno”

Torna il Festival delle Ville Vesuviane: si apre il 2 settembre con la prima di “La vita è un sogno”

“Progetto Settecento” sara’ il tema anche quest’anno delle Festival delle Ville Vesuviane, in programma dal 2 al 25 settembre nelle splendide Ville del XVIII secolo dell’area vesuviana. Ad inaugurare la rassegna sara’ in prima assoluta nazionale “La vita e’ un sogno”, di Pedro Calderon de la Barca, con Mariano Rigillo per la regia di Giuseppe Dipasquale, direttore artistico del Festival nonche’ regista e commediografo italiano e gia’ direttore artistico del Must Musco Teatro di Catania e del teatro Stabile di Catania. L’evento, giunto alla trentatreesima edizione e promosso dalla Fondazione Ente Ville Vesuviane presieduta da Gianluca Del Mastro, mediante il contributo della Regione Campania con la Scabec e del ministero della Cultura, si svolgera’ tra Torre del Greco ed Ercolano. Quattro saranno le prime assolute nazionali che debutteranno durante la kermesse: oltre a “La vita e’ un sogno”, sono in programma Raffaello Converso in “L’Opera da marciapiede tra Kurt Viviani e Raffaele Weill”, con elaborazioni ed orchestrazioni di Roberto De Simone; “Cosi’ e’ (se vi pare)” di Luigi Pirandello con Eros Pagni e regia di Luca De Fusco, e “Caro Pier Paolo” di Dacia Maraini con Anna Teresa Rossini.

Fonte ildenaro.it

13.-ANTONIO-PETITO

13 luglio 2025 |  VILLA CAMPOLIETO | ERCOLANO ORE 19:30

TEATRO

NELLE STANZE DEL DUCA DI SANGRO

infinito petito

Tre surice dint' a no mastrillo

di ANTONIO PETITO
con Rosario D'Angelo, Diego Consiglio, Maria Teresa Iannone, Vincenzo Bove, Vincenzo Vecchione
adattamento e regia Riccardo Citro

Pulcinella è molto più di una maschera: è il residuo attivo di una memoria teatrale che non ha mai smesso di vivere. È uno strumento vivo e presente, capace di guidare l’attore e di imprimere una forma precisa alla scena. Ogni volta che si mette in scena una “pulcinellata”, la sfida è sempre la stessa: far esplodere la sua potenza comica, rinnovare la sua vocazione parodica, attualizzarne la forza. Pulcinella non ha bisogno di resurrezioni nostalgiche: è vivo ogni volta che lo si lascia agire. “Tre surice dint’a no mastrillo” di Antonio Petito, è una piccola macchina perfetta: una partitura fatta di parole essenziali, gesti rapidi, e soprattutto spazi per il gioco attorale. Nella sua apparente leggerezza, il copione nasconde un meccanismo teatrale millimetrico, che regge il tempo e lo sguardo contemporaneo. Petito non spiega né giustifica: presenta tipi umani, desideri ossessivi, corteggiamenti grotteschi. Pulcinella, degradazione farsesca dell’innamorato romantico, è coinvolto in una corsa assurda e violenta verso un oggetto del desiderio tanto erotico quanto irreale: la figlia della tavernara. In questa versione, la farsa diventa specchio amaro del nostro presente. L’amore si trasforma in consumo, l’oggetto desiderato è un bene da conquistare e bruciare. I tre pretendenti sono tre maschere della pulsione cieca, incapaci di reale relazione, immersi in un automatismo che è, oggi, lo specchio della nostra bulimia affettiva e sessuale. La scena si fa così essenziale, quasi crudele, per lasciar emergere un riso secco, violento, quasi animalesco

SPETTACOLO TEATRALE E SPETTACOLO DI DANZA
INTERO: € 10,00
RIDOTTO UNDER 25 E OVER 65: € 7,00
Biglietteria fisica la sera dello spettacolo dalle ore 18:00