Al via il Festival delle Ville Vesuviane

Al via il Festival delle Ville Vesuviane

Il Festival di Musica Contemporanea della Biennale di Venezia è dedicato al teatro musicale sperimentale

Festival e concorsi, questa settimana. Fino al 25 visitiamo le splendide ville vesuviane del XVIII secolo, con la 33a edizione del Festival omonimo e la prima assoluta della riscoperta della musica di strada grazie al grande compositore Roberto De Simone. Radicale cambio di suoni al Festival di Musica Contemporanea della Biennale di Venezia, dedicato al teatro musicale sperimentale. Ascoltiamo invece numerosi giovani talenti della musica da camera al Premio Trio di Trieste.

Ercolano (Na)

Il 9 e 10 nell’Esedra di Villa Campolieto, per il Festival delle Ville Vesuviane che prosegue fino al 25, la voce di Raffaello Converso nell’”Opera da marciapiede”, di Kurt Viviani e Raffaele Weill, elaborazioni e orchestrazioni di Roberto De Simone, che scrive:”L’intento non è quello di esibire esecuzioni di nuovi brani sulla scia tradizionale, quanto denunciare l’estinzione della musica da strada, cui fecero capo Brecht, Weill e Viviani nel costruire le proprie composizioni. Quella musica, un tempo viva a Napoli (vedi la musica dei ciechi, le postegge, i gruppi di gavottisti, i cantastorie agli stazionamenti tranviari, i cantanti da pianino), oggi può ritenersi sostituita da esecuzioni ufficiali di musica leggera, come espressione di assoluta verità collettiva, imposta dall’alto.”

Fonte Il Sole 24 Ore

13.-ANTONIO-PETITO

13 luglio 2025 |  VILLA CAMPOLIETO | ERCOLANO ORE 19:30

TEATRO

NELLE STANZE DEL DUCA DI SANGRO

infinito petito

Tre surice dint' a no mastrillo

di ANTONIO PETITO
con Rosario D'Angelo, Diego Consiglio, Maria Teresa Iannone, Vincenzo Bove, Vincenzo Vecchione
adattamento e regia Riccardo Citro

Pulcinella è molto più di una maschera: è il residuo attivo di una memoria teatrale che non ha mai smesso di vivere. È uno strumento vivo e presente, capace di guidare l’attore e di imprimere una forma precisa alla scena. Ogni volta che si mette in scena una “pulcinellata”, la sfida è sempre la stessa: far esplodere la sua potenza comica, rinnovare la sua vocazione parodica, attualizzarne la forza. Pulcinella non ha bisogno di resurrezioni nostalgiche: è vivo ogni volta che lo si lascia agire. “Tre surice dint’a no mastrillo” di Antonio Petito, è una piccola macchina perfetta: una partitura fatta di parole essenziali, gesti rapidi, e soprattutto spazi per il gioco attorale. Nella sua apparente leggerezza, il copione nasconde un meccanismo teatrale millimetrico, che regge il tempo e lo sguardo contemporaneo. Petito non spiega né giustifica: presenta tipi umani, desideri ossessivi, corteggiamenti grotteschi. Pulcinella, degradazione farsesca dell’innamorato romantico, è coinvolto in una corsa assurda e violenta verso un oggetto del desiderio tanto erotico quanto irreale: la figlia della tavernara. In questa versione, la farsa diventa specchio amaro del nostro presente. L’amore si trasforma in consumo, l’oggetto desiderato è un bene da conquistare e bruciare. I tre pretendenti sono tre maschere della pulsione cieca, incapaci di reale relazione, immersi in un automatismo che è, oggi, lo specchio della nostra bulimia affettiva e sessuale. La scena si fa così essenziale, quasi crudele, per lasciar emergere un riso secco, violento, quasi animalesco

SPETTACOLO TEATRALE E SPETTACOLO DI DANZA
INTERO: € 10,00
RIDOTTO UNDER 25 E OVER 65: € 7,00
Biglietteria fisica la sera dello spettacolo dalle ore 18:00